Riabilitazione neurologica dell'ICTUS e altre lesioni del sistema nervoso centrale

Riabilitazione neurologica della persona che ha riportato una lesione del Sistema Nervoso Centrale a seguito di eventi di varia natura, come ictus, trauma cranico, SM, ecc.. che ha residuato deficit motori, cognitivi e sensitivi di varia entità e gravità, con compromissione dell’autonomia;

- Riabilitazione funzionale, secondo il concetto Bobath

- Riabilitazione alle autonomie della vita quotidiana

- Al domicilio dell’utente

PER SAPERNE DI PIÙ:

- La Riabilitazione secondo il concetto Bobath, si basa sull’interrelazione di tutte le aree del corpo
per ottimizzare la funzione generale nel recupero dell’arto inferiore e superiore.
Il cammino dipende dalla connessione tra arti superiori, arti inferiori e tronco.
La capacità di muovere gli arti superiori nello spazio, a sua volta, dipende dalla capacità di stabilizzare il tronco rispetto alla pelvi, la scapolo-omerale rispetto al tronco, la scapolo-omerale a sua volta consente l’attivazione muscolare dell’arto superiore utile a stabilizzare il polso per poter muovere la mano.
Si evince l’importanza e la centralità del ruolo del tronco nell’attivazione antigravitaria, per consentire
la coordinazione e lo svincolo dei 4 arti per lo svolgimento delle attività di vita quotidiana.
La persona con lesione centrale, può vedere danneggiate queste interrelazioni e di conseguenza
vedere compromesse, in misura variabile, le capacità di svolgere le normali attività.
Il Terapista Occupazionale Specializzato nella Riabilitazione Neurologica, dopo una valutazione
che tiene conto delle interrelazioni, può intervenire in molteplici modi per aumentare la funzionalità
del paziente e quindi l’autonomia, andando ad agire proprio sui sistemi sopra citati.

- Approccio bio-psico-sociale, client-centered: vede la persona in tutti gli aspetti che la caratterizzano, età, sesso, stile di vita, nonché gli aspetti motori, cognitivi e comportamentali dovuti alla lesione;
gli aspetti psico-emotivi legati alla motivazione, al tono dell’umore e alle aspettative, nonché gli aspetti legati al contesto culturale, sociale e familiare a cui appartiene.
Prevede il coinvolgimento della persona nel processo terapeutico.

Riabilitazione specifica dell’Arto Superiore da lesione neurologica centrale

(emiplegia, paresi ...) di varia entità e gravità, secondo il concetto Bobath;

PER SAPERNE DI PIÙ:

La maggior parte dei movimenti dell’arto superiore hanno lo scopo di indirizzare la mano verso un oggetto oppure di usare la mano per indicare, gesticolare o attirare l’attenzione (reaching), a sua volta la mano si organizzerà per afferrare l’oggetto, manipolarlo e rilasciarlo.
Perché tutti questi movimenti possano avvenire è necessaria l’attivazione simultanea di varie articolazioni.
L’attivazione sinergica di vari gruppi muscolari del tronco e del distretto scapolo-omerale, quindi la capacità di stabilizzare dinamicamente la parte superiore e inferiore del tronco e di stabilizzare la scapola rispetto alla gabbia toracica.
La capacità di muovere gli arti superiori nello spazio, dipende, infatti, dalla capacità di stabilizzare
il tronco rispetto alla pelvi, la scapolo-omerale rispetto al tronco, e la scapolo-omerale,
a sua volta, consente l’attivazione muscolare utile a stabilizzare il polso per poter muovere la mano.
Possiamo quindi sostenere che le condizioni per un completo recupero della mano, siano l’integrità
di alcune aree cerebrali, come il sistema corticospinale per il controllo delle dita e il meccanismo
che sottostà al controllo posturale.
Per questo è necessario sottolineare che non tutti i pazienti hanno il potenziale per un ottimo recupero funzionale della mano, soprattutto quando l’integrazione sensorimotoria e una grande quantità
di aree cerebrali che sottostanno al sistema corticospinale e alle funzioni cognitive sono danneggiate.
Tuttavia è possibile dichiarare, che grazie a un intervento riabilitativo specialistico,
molti pazienti possono arrivare ad avere, in qualità variabile, un arto superiore collaborativo,
che può risultare di supporto all’altro arto in varie attività funzionali bimanuali.
Evidenze, ci dicono inoltre, che esistono correlazioni neurali tra Arti Superiori e Arti Inferiori.
Gli Arti Superiori infatti hanno un’importante influenza sul cammino, in parte perché
consentono l’oscillazione, in parte perché la parte alta del tronco crea stabilità durante il trasferimento
di carico da un arto all’altro.
Quindi anche là dove le possibilità di recupero dell’arto superiore sono nulle, la Riabilitazione dell’Arto Superiore è importante per innumerevoli ragioni.
Diventa importante prevenire rigidità e schemi patologici dolorosi, che oltre a essere fortemente disfunzionali anche per un eventuale cammino, possono portare, in un tempo variabile, all’instaurarsi di accorciamenti tendinei e legamentosi strutturati.
Tali schemi e accorciamenti sono spesso causati o favoriti da ipertono incontrollato e da reazioni associate
non contrastate, e che infine troveranno come unica risoluzione “palliativa” l’intervento chirurgico
di allungamento tendineo.

Consulenza Adattamento Ambientale Domiciliare, abbattimento barriere architettoniche

Per rendere gli spazi di casa accessibili alla persona con qualsiasi disabilità, allo scopo di promuoverne una maggiore autonomia personale e facilitarne la gestione da parte del caregiver o delle figure di assistenza;
Come?
- Sopralluogo e valutazione del domicilio
- Valutazione delle necessità di fruibilità della persona con disabilità
- Individuazione degli eventuali ostacoli all’accessibilità
- Strategie di risoluzione dei problemi non per forza orientate alla modifica strutturale degli ambienti
- Indicazioni sulle modifiche ambientali da effettuare
- Consulenza al superamento delle barriere verticali (scale)

PER SAPERNE DI PIÙ:

Quando lo stato di salute cambia e ci si ritrova a dover fare i conti con un grado variabile di disabilità,
il proprio ambiente domestico e non, può diventare ostile, un ostacolo per l’autonomia, sia della persona con disabilità, ma anche per chi ha la necessità di assisterla.
Soprattutto nella fase di dimissione, la famiglia può trovarsi in difficoltà,sia nel riorganizzare gli spazi,
che la nuova gestione assistenziale.
Passaggi troppo stretti, gradini, sanitari non più adeguati alle nuove necessità, scale ecc..., possono trasformarsi in vere e proprie barriere alla mobilità e all’autonomia, nasce così la necessità di modificare l’ambiente per renderlo  accessibile e fruibile.
Il primo passo sarà valutare le necessità e bisogni non solo dell’utente con disabilità, ma dell’intero nucleo familiare.
In base alle necessità si procede con la valutazione dei vari ambienti e con l’individuazione di tutte le soluzioni funzionali possibili, da quelle meno invasive ed economiche a quelle più importanti.
Adattare in modo personalizzato un ambiente, non significa adattarlo alla patologia, ma alle reali e sempre personali necessità e abilità dell’individuo, considerando anche la fase di malattia (ad es. se con il tempo è previsto un miglioramento o un progressivo peggioramento di tali abilità).
Il Terapista Occupazionale è inoltre in grado, ove possibile e sulla base delle valutazioni che effettua,
di suggerire anche solo strategie funzionali alla risoluzione di un problema, che non prevedano
per forza un cambiamento o stravolgimento dell’ambiente fisico, ma solo una modalità diversa di operare
in quell’ambiente stesso o utilizzando ausilio specifico.

Consulenza Ausili per la mobilità e per l’autonomia

- Ausili maggiori (carrozzine manuali, elettriche, ausili per il trasferimento ecc..)
- Ausili minori (per la vita quotidiana, per la casa, per la cura di sé, per il tempo libero, ecc..)
- Valutazione dei bisogni e individuazione degli ausili più idonei a soddisfarli
- Individuazione e contatto con le eventuali aziende di fornitura ausili
- Prove sul campo se necessario
- Consulenza sul percorso prescrittivo

PER SAPERNE DI PIÙ:

Gli ausili, quando scelti con criterio, possono rappresentare un forte aiuto, non solo a livello personale
e della vita quotidiana, ma anche in relazione all’ambiente, allo studio o al lavoro.
Possono regalare molta autonomia alla persona con disabilità, e consentirle di compiere attività non possibili in condizioni normali, aumentandone l’autostima e la qualità di vita, e non solo, possono agevolare, di conseguenza, anche la persona volta alle operazioni di cura e di aiuto, riducendo le fatiche legate all’assistenza e il tempo devoluto ad essa.
La fornitura degli ausili può essere a carico del Servizio Sanitario Nazionale (SSN),con un percorso prescrittivo definito, oppure a carico dell’utente.
Sarà compito del Terapista Occupazionale, tramite una valutazione multifattoriale e personalizzata, consigliare l’ausilio più idoneo alle necessità.

Esistono ausili per la mobilità e il posizionamento:
- Per la postura (sistemi posturali, cuscini, schienali, standing..)
- Per la deambulazione (stampelle, bastoni, deambulatori..)
- Per il trasferimento (tavolette, dischi, sollevatori passivi, attivi..)
- Per lo spostamento (carrozzine manuali, elettroniche, per lo sport ..)

Esistono ausili per la vita quotidiana:
- Per la casa che aiutano a svolgere le attività domestiche(per cucinare, impugnature, oggetti adattati, ecc..)
- Per la cura di sé (sedie doccia, alza wc, posate, bicchieri, piatti adattati ecc..)
- Per il tempo libero (supporto carte da gioco, per pc..)